
L’isola della Fenice
Poter assistere alle rappresentazioni teatrali condotte e messe in scena dal grandioso
Andrea Cramarossa e dal suo instancabile e coinvolgente assistente/attore, Federico Gobbi,
è una di quelle esperienze che ti accarezzano l’animo cullandolo con tanta dolcezza.
Per la VII edizione de “I dialoghi della luna”il 25 aprile è andato in scena lo spettacolo
“L’isola della Fenice”, tra gli attori un nostro corsista, Yakup Kilavuzlu, iscritto al corso di
alfabetizzazione di lingua italiana.
Tema principale della rappresentazione è la rinascita possibile attraverso un viaggio che ci doni sorprese, avventure, speranze custodite nello scrigno prezioso dei ricordi legati alla propria terra, alle proprie radici.
Questa rinascita è mediata dalla presenza preziosa, arricchente dell’altro, la cui alterità ha smesso di far paura per lasciare spazio all’entusiasmo radioso di una realtà emotiva che si fa maglia accogliente e sostegno nella guarigione dell’esistenza di ciascuno di noi.
Una vita che acquista una luce nuova nella riscoperta delle piccole cose riprendendo a respirare l’alito primordiale dell’universo che ci vuole liberi e ci vede tutti fratelli.
Di seguito il pensiero a caldo di Yakup, respiro del cuore per ognuno di noi. Grazie Yakup per queste tue parole. “Ho avuto la possibilità di conoscere Andrea e Federico, due persone davvero gentili e sincere. Durante il corso di teatro, ho conosciuto anche altre persone e abbiamo avuto l’opportunità di lavorare insieme e costruire un legame. Non mi hanno giudicato per essere straniero. MiW hanno accettato e mi hanno fatta sentire parte del gruppo.
Preparare lo spettacolo è stato come una terapia, soprattutto grazie ad Andrea. Mi ha aiutato ad adattarmi e a sentirmi parte del gruppo. Ci siamo sostenuti a vicenda e abbiamo usato liberamente la nostra immaginazione per creare qualcosa insieme. Ero davvero felice di farne parte. Aiutare i miei amici mi ha anche fatto sentire molto bene.
Ho detto ad Andrea che se ci fosse un altro progetto come questo, mi piacerebbe molto partecipare di nuovo. Qui posso fare cose che non avrei mai avuto la possibilità di fare nel mio Paese. Sono così grato e orgoglioso che mi abbiano accolto, aiutato a crescere, a incontrare nuove persone, a conoscere le loro culture e a sentirmi inclusi.
Grazie davvero. Vi sono sinceramente grato per il vostro sostegno e per tutto quello che avete fatto per me.”
Monica Fornelli
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